Il Ministero della Giustizia deve 4,7 milioni al Comune di Teramo

TERAMO – Si è aperto con l’ufficializzazione delle dimissioni del consigliere del Pd Manola Di Pasquale da Presidente della Commissione controllo e garanzia il Consiglio comunale odierno. A prendere il posto della Di Pasquale è stato il consigliere del Pd Gianguido D’Alberto (in passato si era anche fatto il nome di Maurizio Verna), apprezzato dalla sua coalizione e non solo per l’impegno nello studiare atti e delibere e di proporre interventi puntuali. A D’Alberto sono andati gli auguri di buon lavoro bipartisan, e l’avvicendamento è avvenuto senza particolari polemiche: la discussione sul tema è stata invece affrontata in una riunione privata di coalizione che si è tenuta ieri.

AFFITTI & CANONI – In Consiglio comunale si è sollevata anche la protesta del sindaco Maurizio Brucchi per la questione dei cosiddetti “fitti figurativi”, ossia le spese che il Comune anticipa per la  gestione del tribunale e che dovrebbero essere rimborsate dal Ministero di Grazia e Giustizia: la brutta notizia è, che, però, i rimborsi per gli anni dal 2006 al 2012, non arriveranno: restano, di fatto, 4,7 milioni di euro che erano già stati iscritti in Bilancio e che invece non entreranno mai nelle casse del Comune. Il sindaco sta pertanto valutando di passare alle vie legali per riottenere questi soldi. Una novità interessante, invece, sul fronte delle entrate, è quella relativa ai “canoni non ricognitori”, una modifica alla Cosap (la tassa di occupazione del suolo pubblico) che imporrà ai gestori di luce, gas, telefonia, ecc…di pagare delle quote al metro lineare e al metro quadro per il passaggio di cavi e per l’occupazione del suolo con i pali della luce, i tombini ed altri manufatti. Un’idea partita dal capogruppo della lista “Al centro per Teramo” Roberto Canzio che, all’inizio, aveva trovato alcune perplessità tra la maggioranza, prima tra tutte il timore di ricorsi legali da parte dei gestori. La “ratio” di questo provvedimento è semplice «L’idea – spiega Canzio – è quella di aumentare le entrate del Comune, in un momento di particolare difficoltà economica, senza però gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini, secondo la legge infatti i gestori non potranno rifarsi di queste spese aumentando le tariffe». Un provvedimento che è stato votato dal centrosinistra, che oggi per ben tre volte ha votato le delibere, garantendo il numero legale, anche se alcuni esponenti del Pd, come Giovanni Cavallari e Manola Di Pasquale hanno sottolineato che si tratta di un provvedimento  tardivo, arrivata solo dopo aver vessato le attività commerciali con l’imposizione della Cosap. Da qui la proposta di utilizzare le maggiori entrate proprio per aiutare le attività economiche in difficoltà. Il centrosinistra ha inoltre fatto notare come le entrate previste per questa nuova imposta non siano state inscritte in Bilancio. Cavallari ha infine puntualizzato che l’idea di Canzio era stata osteggiata proprio da alcuni esponenti del centrodestra. Immediata la risposta del sindaco Maurizio Brucchi, che ha rilanciato le accuse al mittente, sottolineando lo strappo che si è creato nel centrosinistra con le dimissioni del consigliere DI Pasquale da presidente della Commissione, e ha spiegato che il Comune non ha iscritto le somme in Bilancio perché si è preferito mantenere un atteggiamento prudenziale, anche in vista di possibili ricorsi da parte dei gestori.